domenica 13 ottobre 2013

Costituzione Italiana. "La Via Maestra". 12 ottobre 2013.

Si è svolta a Roma la manifestazione a difesa della Costituzione Italiana promossa da, Lorenza Carlassare, Stefano Rodotà, Gustavo Zagrebelsky, Don Luigi Ciotti, Maurizio Landini. Sono questi coloro che hanno lanciata l’appello nel quale , fra l’altro, si leggeva: "La difesa della Costituzione è innanzitutto la promozione di un’idea di società, divergente da quella di coloro che hanno operato finora tacitamente per svuotarla e, ora, operano per manometterla formalmente. [...] Non è la difesa d’un passato che non può ritornare, ma un programma per un futuro da costruire in Italia e in Europa

LA COSTITUZIONE È LA LEGGE FONDAMENTALE DELLO STATO


Le parole dal palco 
Don Ciotti:" Siate sempre eretici!(…) La Costituzione e' stata tradita, se no non saremmo qui! Cosa ce ne facciamo di quegli F-35 se non ci sono i soldi per le persone e per i servizi? Una domanda me la pongo ed e': ci sara' una priorita' in questo paese quando non ci sono le risorse per le persone bisognose? E' una vergogna. Noi non siamo qui per sondare nuovi partiti ma per difendere la Costituzione. Siamo tutti chiamati a collaborare ...La nostra Costituzione e' la legge fondamentale dello Stato, un grimaldello delle coscienze...Sono venuto qui come cittadino, come italiano e anche comes sacerdote perche' il Vangelo sta dalla parte degli umiliati, dei poveri, degli esclusi. La Costituzione e' scritta proprio per dire mai piu' poverta', mai piu' esclusione, mai piu' disuguaglianze. Dobbiamo difenderla". Per il fondatore di Libera: "non possiamo costruire speranze se non partendo dagli ultimi e anche il Vangelo e' dalla parte degli umiliati, dei poveri, degli esclusi e di quelli che fanno piu' fatica. La Costituzione chiede impegno e coerenza e non devono dimenticarsi di questo quei politici che dicono essere cattolici. Oggi il problema non e' solo la crisi economica. Abbiamo anche una crisi etica e culturale, una crisi della politica che ha tradito la sua funzione di servizio alla comunita'. Quando gli interessi pubblici vengono mangiati da quelli privati e ' inevitabile che un Paese si impoverisca".Don Ciotti ha chiuso il suo intervento facendo un appello a tutti i presenti: "Siate eretici perche' gli eretici sanno scegliere, esprimere un giudizio autonomo e ricercare la verita'". Ricercate la verità che è più importante della verità stessa. Rifiutate il cinismo e l'ipocrisia di chi dice NOI ma pensa IO. Eretico è chi si ribella alle ingiustizie e al sonno delle coscienze. Siate sempre eretici!"
Gustavo Zagrebelsky che dal palco incassa subito gli applausi della gente e dice: "Noi qui oggi siamo una piazza di moderati, siamo stati esclusi da tanti, però noi non escludiamo nessuno". E respinge le accuse di 'conservatorismò sulla Costituzione. Il professore ha poi continuato: "Abbiamo paura che la macchina delle riforme, una volta messa in moto, non si fermi più. Abbiamo paura dei danni che ci potrebbero essere". Si è poi rivolto ai 'saggi' nominati da Napolitano: "Ai miei colleghi costituzionalisti dico che la cultura non si presta a fiancheggiare i progetti del potere. La cultura è libera, vi prometto che noi non finiremo qui, che non ci faremo spiaggiare".

Stefano Rodotà lancia un progetto: "Possiamo mettere insieme una coalizione dei vincenti che abbia al centro la Costituzione. (…) abbiamo avuto qualche imbarazzante diserzione. Alcuni non sono venuti qui abbandonando la battaglia comune di anni per calcoli molto modesti. Non si perde l'identità qui, la si rafforza". E ancora, rivolgendosi al premier Enrico Letta: "La Costituzione è stata sequestrata e  sono state distorte le regole fondative. Io vorrei che il presidente del Consiglio usasse una parola di verità, le sue parole sono tra la denigrazione e il terrorismo ideologico". Sulla riduzione del numero dei parlamentari e la modifica del bipolarismo perfetto, il giurista ha aggiunto che "c'è ampio consenso sociale. Si sarebbe potuto avviare un processo di revisione limitata della Carta". Invece, ha sottolineato, si sta tentando, "in assenza di consenso, una scorciatoia pericolosa. Stare attorno alla Costituzione oggi vuol dire evitare un rischio per la democrazia".

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