domenica 26 marzo 2017

Anche a Pinerolo la Giornata della Memoria e dell'Impegno nel Ricordo delle Vittime Innocenti delle mafie

Anche quest'anno, il 21 marzo è stata celebrata la Giornata della Memoria e dell'Impegno nel Ricordo delle Vittime Innocenti delle mafie, promossa da LIBERA e Avviso Pubblico e giunta alla sua XXII edizione.
Nell'edizione appena pubblicata, il giornale VITA DIOCESANA ha voluto porre in prima pagina una riflessione del presidio LIBERA "Rita Atria" sulla celebrazione della Giornata svoltasi anche a Pinerolo. Significativamente, accanto all'articolo sulla Giornata l'appello di mons. Debernardi, Vescovo di Pinerolo: (...) "giungano a Roma le voci dei disoccupati".
L'invito contenuto nella Lettera che mons. Debernardi ha voluto indirizzare ai partecipanti alla Giornata dello scorso 21 marzo rivela, semplicemente e chiaramente, il  senso della Giornata stessa: "Tutti contro le mafie; tutti per costruire una società giusta, libera e solidale! (qui la lettera di mons. Debernardi). 



“Luoghi di speranza testimoni di bellezza”.
La manifestazione nazionale  Giornata della Memoria e dell'Impegno nel Ricordo delle Vittime Innocenti delle mafie si è svolta quest'anno a Locri, in terra di Calabria, la regione ove nasce la 'ndrangheta, l'organizzazione criminale oggi più potente e pericolosa. In questo modo LIBERA ha voluto dimostrare vicinanza concreta a coloro che, in quella terra, operano contro mafie e corruzione, facce della stessa medaglia. Importante anche il tema-manifesto di questa edizione:“Luoghi di speranza e testimoni di bellezza”. Ce l'ha insegnato Peppino Impastato: Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà. All’esistenza di orrendi palazzi sorti all’improvviso, con tutto il loro squallore, da operazioni speculative, ci si abitua con pronta facilità, (...)”. In una terra come la Calabria, dove l'abusivismo edilizio e la devastazione del paesaggio avviene spesso col fine di riciclare il “denaro sporco” della 'ndrangheta, avere la forza di agire come “cittadini responsabili”, difendendo e tutelando il bene comune paesaggio, significa davvero contrastare culturalmente e concretamente le mafie, la 'ndrangheta. Ma l'insegnamento di Peppino Impastato vale per tutti i territorie e tutte le comunità, anche al Nord.
Come avvenuto negli scorsi anni, anche il presidio LIBERA “Rita Atria” ha celebrato la GIORNATA a Pinerolo. E mai come quest'anno, a nostro parere, il tema “Luoghi di speranza e testimoni di bellezza”, le sue motivazioni, paiono confortare il progetto culturale che il presidio ha cercato di costruire in questi sei anni di attività. A partire dal “fare memoria” (conoscere e comprendere i meccanismi che hanno permesso situazioni e avvenimenti), a partire dalla verità -scomoda- “scoperta" da Rita Atria -"(...) la mafia siamo noi e il nostro modo sbagliato di comportarci"- arrivare all'impegno negli atti della vita sociale e culturale della nostra comunità. Da qui il nostro impegno a difesa del territorio e del pasesaggio di Pinerolo ( ad esempio ricordiamo la difesa del paesaggio di Monte Oliveto, “battaglia” condotta insieme ad altre associazioni pinerolesi); l'attenzione che abbiamo rivolto all'Ingiustizia sociale ( le riflessioni a partire dal "pensiero mafioso", le riflessioni sul "reddito di dignità", le vecchie e nuove povertà); gli incontri con le ragazze ed i ragazzi nelle scuole pinerolesi, grazie alla sensibilità dei docenti che si sono interessati alla nostra attività.
Pertanto, non si deve guardare a questa GIORNATA come ad un momento di mera commemorazione: facciamo Memoria delle Vittime Innocenti per l'insegnamento che deriva dalla loro vita, impegnandoci per far sì che si avvicini la realizzazione degli ideali, dei principi, per il quali hanno speso le loro vite: più giustiza e più dignita, a partire da coloro che sono i più deboli. Significative le parole che il Vescovo di Pinerolo, mons. Debernardi ha indirizzzato ai partecipanti alla Giornata:   "Tutti contro le mafie; tutti per costruire una società giusta, libera e solidale!
La Giornata della Memoria a Pinerolo ha avuto due luoghi di svolgimento differenti, ciascuno importante per le differenti “fasce di età” di coloro che erano coinvolti: nella prima mattinata, insieme al procuratore Ciro Santoriello, abbiamo incontrato le classi terze della Scuola media “G. Puccini” per rifletterere insieme ai più giovani sul tema del “pensiero mafioso” ( ottenere quello che non ci meritiamo, seguendo “le scorciatoie”, la furbizia). Al termine della riflessione, gli studenti delle medie sono stati raggiunti da alcune clasi elementari dell'Istituto Comprensivo “Lauro” per vivere da protagonisti, tutti inseme, il momento della Lettura dei nomi delle Vittime Innocenti. La lettura è avvenuta proprio dinanzi a”L'Albero di Falcone”, piantato lo scorso maggio 2016 nel cortile della scuola “G. Puccini”.
Il secondo luogo della nostra Giornata è stato il Teatro Incontro dove proprio in questi giorni è in scena lo spettacolo di Guido Castiglia “Una storia disegnata nell'aria. ..per raccontare di Rita che sfidò la mafia con Paolo Borsellino”. Lo spettacolo narra della vicenda e del significato della storia di Rita Atria, una delle figure di più altro valore nella lotta culturale contro le mafie. 
Alla fine dello spettacolo, il palcoscenico del teatro è divenuto il secondo “luogo” della nostra GIORNATA, protagonisti questa volta le ragazze ed ai ragazzi del Liceo Scientifico “M. Curie” .Ed è stato proprio badando a quanto avveniva sul nostro territorio che ci è sembrato giusto porre all'attenzione dei giovani l'essenza del "problema mafioso”. ncora una volta, “facendo memoria: nella sua ultima lettera, scritta proprio la mattina del 19 luglio 1992, Paolo Borsellino ci spiega cosa sono le mafie, essenzialmente: ingiustizia!
Due vicende che riguardano la comunità di Pinerolo, a nostro parere, palesano allora l'ingiustizia dei tempi che viviamo e su cui abbiamo voluto richiamare l'attenzione e dare significato e fondamento alla nostra GIORNATA: il fallimento della fabbrica PMT; l'arrivo a Pinerolo di 17 ragazze profughe, ospitate nei locali offerti dalle Suore Giuseppine e seguite dalla Cooperativa Dua Valata. I lavoratori della PMT, le ragazze profughe: abbiamo definito le storie e le vite di queste donne e questi uomini come “i fantasmi di Pinerolo”. Questi i due temi sui quali abbiamo incentrato gli incontri che avuto quest'anno con le ragazze ed i ragazzi di alcune scuole superiori pinerolesi.
Emblema di ingiustizia è la vicenda legata al "lavoro" che, quando è perduto, in Italia rischia di diventare “dramma” dal momento che manca ancora uno strumento quale il cosiddetto “reddito di dignità” ( o di cittadinanza) che consenta a ciascuno di poter condurre una vita dignitosa, per se stesso e la propria famiglia, anche nell'eventualità di interruzione del lavoro. Interruzione o perdita del lavoro che, purtroppo, può trascinare a condizioni di difficoltà , addirittura diventare causa di povertà che oggi significa anzitutto la negazione della una vita civile, sociale, culturale. Le cosiddette “nuove povertà” hanno questo aspetto crudele: “cancellano” gli individui dalla società, rendendoli “fanstasmi”. Rimarrà nella memoria dei pinerolesi l'immagine dei lavoratori della PMT che , nel primo giorno di protesta davanti ai cancelli della fabbrica, hanno indossato un cappuccio bianco, recando il cartello “I fantasmi della PMT”.
Ingiustizia è il secolare sfruttamento a cui è sottoposto il continente africano e il cosiddeto “terzo mondo” da parte del ricco mondo occidentale; ingiustizia acuita da classi politiche locali spesso corrotte e colluse con coloro che da quelle terre ricchissime e dalle sue genti continuano a strappare ricchezze e guadagni immorali. Ingiustizia è quindi il dramma della violenza indotta e provocata dalle migrazioni a cui sono costrette intere popolazioni per sfuggire da guerre e miserie. Sappiamo bene come anche questo dramma sia divenuto fonte di guadagno per le mafie. Dalla gestione della traversata per giungere presso le coste italiane, i “barconi” sui quali in migliaia depongono la tenue speranza di un futuro migliore, alla tratta degli esseri umani che vede molte donne costrette alla prostituzione, una volta giunte in Italia, in Europa; alle motivazioni criminali di alcune organizzazioni ( associazioni o cooperative che poco o nulla hanno dello spirito umanitario e di servizio che dovrebbe animarle e che spesso si accaparrano la “gestione” dei migranti). Basta per tutti la frase intercettata nell'ambito dell''indagine cosiddetta “Mafia Capitale”, allorquando Salvatore Buzzi, presidente di una delle più potenti cooperatice romane, non sapendo di essere intercettato dichiara :“Tu c’hai idea quanto ce guadagno sugli immigrati? Il traffico di droga rende meno”.

E alloraTutti in piedi ad applaudire LA SPERANZA ED IL LAVORO

Le ragazze profughe, erano presenti quattro di loro, e i rappresentanti della PMT ci hanno così offerto testimonianze toccanti e profonde che ci auguriamo possano servire a smuovere le coscienze ed a stimolare volontà di impegno per una crescita morale e culturale della nostra comunità. PINEROLO CONOSCE E ACCOGLIE! Così abbiamo scritto facendo riferimento all'immagine simbolo di quel momento e di questa nostra GIORNATA: le ragazze rivolte con la schiena al pubblico, a nascondere il volto per motivi di sicurezza, e i rappresentanti della PMT che indossano il cappuccio bianco : “i fantasmi di Pinerolo” che vogliamo conoscere e accogliere affinche non ci siano “fantasmi” a Pinerolo!
Infine, tutti insieme, a leggere i nomi delle Vittime Innocenti delle mafie. Questa è stata per noi al Giornata della Memoria e dell'Impegno nel Ricordo delle Vittime Innocenti delle mafie….
Questo per noi è Memoria. Questo per noi è Impegno.

Arturo Francesco Incurato
referente presidio LIBERA "Rita Atria" Pinerolo

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