domenica 29 ottobre 2017

“Occorre avere coraggio: anche a Pinerolo STOP al consumo del suolo! La storia di Matilde Casa e Isabella Conti, due sindache coraggiose”

Occorre avere coraggio: anche a Pinerolo STOP al consumo del suolo!
La storia di Matilde Casa e Isabella Conti, due sindache coraggiose”.
                Interverrà l’arch. Guido Montanari , vice-sindaco di Torino
Pinerolo,  “Salone dei Cavalieri”, via Giolitti 2  -  3 novembre  2017 ore 21.00.
Presenteremo le vicende che hanno visto protagoniste due donne amministratrici coraggiose, Matilde Casa e Isabella Conti, perchè in quelle riconosciamo il fondamento di una concreta azione politica a vantaggio della comunità. 
Nelle storie delle due "sindache coraggiose" riconosciamo l’adesione al principio dell’Art. 9 della Costituzione Italiana, dove si sancisce che la Repubblica Italiana “tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”, riflettendo sul fatto che per Paesaggio dobbiamo intendere l'insieme dei valori inerenti il territorio, l’ambiente, l’eco-sistema, la cultura: i valori nei quali una comunità incardina la sua storia, la sua memoria collettiva, e dai quali occorre partire -anche a Pinerolo- per per indirizzare una  gestione urbanistica virtuosa, sostenibile, che abbia davvero a cuore il bene della comunità.


Sentinelle del territorio. Insieme alle altre associazioni pinerolesi del forum Salviamo il Pessaggio di Pinerolo, torniamo ad occuparci di Urbanistica  perché, come abbiamo scritto sin dall'inizio dell'attività del presidio LIBERA "Rita Atria", (...) l'urbanistica, la gestione del territorio, può rappresentare un indicatore utile ad individuare gli scopi, gli indirizzi,  il “progetto generale”, che guida e determina il carattere di una amministrazione locale".

Comunicato del forum Salviamo il Paesaggio di Pinerolo 

Ancora una volta le associazioni riunite nel forum Salviamo il Paesaggio di Pinerolo esprimono preoccupazione su vicende che riguardano la gestione urbanistica del territorio di Pinerolo. Se un anno fa chiedevamo notizie, tutela e protezione, dell’area ai piedi di Monte Oliveto (area CP7) ora ci troviamo a chiedere notizie, tutela e protezione, sull’area cosiddetta del “TURK”: un’area altrettanto importante per la città ma di estensione ben maggiore della prima, tanto che qualcuno (in riferimento a ventilati progetti edilizi “in via di sviluppo”) parla di una “Pinerolo-2”!  
Nonostante sia cambiata la compagine politica che guida “pro-tempore” la città, troppo poco sembra essere mutato nella “cultura” della gestione del territorio di Pinerolo, di fatto “ostaggio” di un Piano Regolatore “mostruoso”, vecchio e superato, che tuttavia continua a permettere piani di edificazione per circa 53.000 abitanti ”teorici” ma inesistenti!
Concrete sono invece le scelte operate dalle diverse Amministrazioni che si sono succedute a Pinerolo -per ultima vedasi la cosiddetta “Variante ponte”- tese più a favorire nuove costruzioni che a salvaguardare e tutelare il suolo non ancora compromesso, prevedendo di cancellare anche luoghi ed edifici su cui si fonda la "memoria e l'identità" stessa della nostra Comunità.
Non solo. In questo ultimo decennio anche Pinerolo ha assistito al progressivo impoverimento di fasce della sua popolazione che hanno visto deprezzare notevolmente pure il valore di un’abitazione che per molti costituiva l’investimento,” il salvadanaio”, frutto dei risparmi di una intera esistenza. 
A questo deprezzamento ha di certo contribuito l’evidente eccesso di case sfitte o invendute presenti nella città. Eppure  qualcuno sogna ancora una “Pinerolo2”. A chi gioverebbe una “Pinerolo2”?.


Chiediamo pertanto alla Amministrazione di dare concretezza a punti essenziali del programma elettorale in virtù del quale era stata chiamata ad amministrare "pro-tempore" la città di Pinerolo:
avviare una partecipazione reale della Comunità tutta sugli indirizzi urbanistici da dare al territorio
dichiarare ufficialmente una moratoria alla costruzioni di nuove abitazioni  nelle aree strategiche della città, moratoria che se non attuata svuoterebbe di contenuto l’intento della Amministrazione di giungere, con una Variante Generale, alla revisione del Piano Regolatore Generale.
Occorre avere coraggio
Occorre avere il coraggio, anche a Pinerolo, di trasformare le enunciazioni di principio in difesa del territorio-paesaggio in azioni politiche amministrative coerenti. Occorre avere il coraggio che hanno avuto due sindache “coraggiose”: Matilde Casa sindaca di Lauriano (TO) e Isabella Conti sindaca di  San Lazzaro di Savena (BO).
Matilde Casa
Matilde Casa ha avuto il coraggio di restituire all’uso agricolo, tramite una variante al Piano regolatore, un terreno sul quale si volevano costruire 40 villette. A seguito di quella decisione la sindaca si è vista indirizzare una denuncia da parte di un privato: una denuncia per “abuso d’ufficio” per “avere provocato intenzionalmente un danno ingiusto”, avendo “trasformato un terreno edificabile in terreno agricolo”. La vicenda del sindaco di Lauriano è divenuta un libro, “ Il suolo sopra tutto. Cercasi ‘terreno comune’: dialogo tra un sindaco e un urbanista”, scritto dalla stessa Matilde Casa e da Paolo Pileri, docente di Tecnica e Pianificazione urbanistica presso il Politecnico di Milano e responsabile del progetto VenTo. 
 Isabella Conti, ha avuto il coraggio di bloccare un mega-progetto edilizio che prevedeva la costruzione di 582 nuovi appartamenti, una “new-town” che sarebbe dovuta sorgere sopra una zona verde di San Lazzaro. Il progetto era stato approvato dalla precedente amministrazione. Il coraggio di Isabella Conti ha come conseguenza la richiesta al Comune, da parte dei costruttori, di un risarcimento per ben 47 milioni di euro. Ma accade di peggio: arrivano alla sindaca anche minacce e tentativi di intimidazione tali che, a seguito della denuncia presentata dalla sindaca Conti, la magistratura avvierà un’indagine per “minacce a corpo politico”, indagine che vede ovviamente Isabella Conti nelle vesti di parte offesa.
Osservatorio 0121- Salviamo il Paesaggio
Italia Nostra
CeSMAP
Legambiente
presidio LIBERA “Rita Atria”- Pinerolo
 Centro studi Silvio Pellico
Anapaca
Salvaiciclisti











martedì 24 ottobre 2017

Il sonno della ragione e l'ignoranza generano mostri: "Sconvolgenti, miserevoli, ripugnanti"

Domenica scorsa  i tifosi della Lazio avevano lasciato lasciati adesivi di Anna Frank con la maglia della Roma sulle gradinate della Curva Sud dello stadio Olimpico erano stati che hanno lasciato in Curva Sud. 
Il sonno della ragione e l'ignoranza generano mostri!
Efraim Zuroff, direttore del Centro Wiesenthal di Gerusalemme: "SCONVOLGENTI, MISEREVOLI, RIPUGNANTI. Non ci sono parole per condannare un gesto così vergognoso. Si banalizza la Shoah, si trasforma un'immane tragedia in una semplice bega fra tifoserie...far visitare Auschwitz ai giocatori".
CEI: "L'UNICA PAROLA E' VERGOGNA". 
Parole durissime di condanna e di solidarietà alla Comunità ebraica di Roma sono state espresse questa mattina anche da mons. Ambrogio Spreafico, vescovo di Frosinone e presidente della Commissione dei vescovi italiani per l'ecumenismo e il dialogo.
"Vergogna. È assurdo. Siamo al paradosso. "Stiamo sottovalutando l'antisemitismo risorgente in diversi modi. E l'Europa che si chiude, che costruisce muri, che diffonde l'odio per l'altro, si sta incamminando su questa pericolosa via. L'antisemitismo è strettamente collegato al razzismo. Il Congresso ebraico mondiale nel 2016 ha censito sulla rete 382mila post antisemiti, cioè uno ogni 83 minuti. Sono molto preoccupato. Esprimo solidarietà alla Comunità ebraica di Roma e all'ebraismo e alla loro storia. Non è possibile dimenticare ciò che è avvenuto soprattutto usando il nome, la storia e il dramma di Anna Frank in questo modo. Penso veramente che bisogna vergognarsi, che l'unica parola è: vergogna. L'antidoto per combattere questa deriva è parlare, non dimenticare."


venerdì 20 ottobre 2017

"Cannabis Education!". Opportunità e problematiche di una pianta dimenticata: la canapa


Dopo il successo della precedente edizione, che ha coinvolto i migliori esperti italiani della canapicoltura, torna a Pinerolo "Cannabis Education!", l'evento pinerolese interamente dedicato alla pianta "proibita"! Troppo spesso infatti la pianta della canapa viene associata esclusivamente alla droga leggera che se ne può ricavare dalla varietà  che contiene a livelli elevati il principio HTC.
Proprio per riflettere sulla problematica dell'uso delle droghe leggere, sulle ipotesi di depenalizzazione o legalizzazione, all'evento sarà presente anche il presidio LIBERA "Rita Atria". Il contrasto alle mafie vede infatti nella legalizzazione della "cannabis" uno dei punti su cui si è appuntata la riflessione si molti: i pareri sono contrastanti e affatto univoci. Si va da "Sì" di F. Roberti ( procuratore nazionale antimafia) al "No" di N. Gratteri (procuratore a Catanzaro.
Negli spazi di Stranamore Pinerolo sarà quindi analizzata la pianta della canapa ed i suoi molteplici utilizzi. Saranno presenti esperti qualificati, ospiti d'eccezione, accanto a stand dove sarà possibile assaggiare e toccare con mano i prodotti ricavabili dalla canapa per riportare alla memoria la lunga tradizione che lega il nostro paese a questa pianta. Il tutto accompagnato da mercatini, arte, teatro e musica.
Contrariamente a quanto riportato nella locandina, l'intervento di A. Francesco Incurato, referente del presidio  LIBERA "Rita Atria",  avrà luogo alle ore 20.30


Eppure , così leggiamo dal sito di Assocanapa: "Per molti secoli la canapa e' stata la pianta da fibra piu' coltivata nei nostri paesi per l'impiego della fibra che si ricava dalla sua corteccia in cordami, filati e tessuti di resistenza insuperabile. Fino alla meta' del secolo scorso dipendevano da corde, cordami e spaghi di ogni dimensione, gli attacchi di carrozze, carri, attrezzi agricoli mentre rista, fili, robusti teli di canapa venivano utilizzati nell'economia domestica e in quella artigianale/proto industriale di tutti i settori (idraulici, elettricisti, fabbri, meccanici, macellai, panettieri, barbieri per citare gli artigiani ma anche carri ferroviari, sellerie e simili). Nell'abbigliamento da lavoro il tessuto di canapa era il piu' diffuso. In tutti i paesi delle latitudini temperate la produzione tessile da fibra di canapa era imponente(...) Dopo la seconda Guerra Mondiale la diffusione in Europa di filati e tessuti di cotone meno costosi e dei filati sintetici di origine petrolifera (nylon, poliestere ecc) decretò il decadimento ed il progressivo abbandono delle coltivazioni della canapa. Ma le vere cause dell'abbandono della coltivazione in Europa vanno ricercate nella normativa della nascente UE: la canapa venne considerata soltanto piu' in quanto pianta da cui si poteva ricavare "droga", ignorando non solo gli importanti usi tessili e cartari ma anche quelli alimentari e terapeutici, noti da millenni e fino ad allora ammessi e riconosciuti ufficialmente in tutto il mondo. La normativa "antidroga" sopravvenuta dagli anni Settanta del secolo scorso in tutta Europa, ad imitazione di quanto avvenuto negli USA fece poi ritenere ai piu' illecita non solo la coltivazione della canapa "da droga" ma di tutta la canapa in genere. 

Solo recentemente la coltivazione della canapa sta tornando a farsi spazio, attraverso un rinnovato interesse sociale ed economico. Negli spazi di Stranamore Pinerolo sarà analizzata questa realtà insieme ad esperti qualificati ed ospiti d'eccezione, accanto a stand dove sarà possibile assaggiare e toccare con mano i prodotti ricavabili dalla canapa per riportare alla memoria la lunga tradizione che lega il nostro paese a questa pianta. Il tutto accompagnato da mercatini, arte, teatro e musica.


martedì 3 ottobre 2017

3 ottobre 2013: "...una sola parola: Vergogna". Il dovere della Memoria.

Tratto da "COMITATO 3 OTTOBRE": "Il 3 ottobre 2013 un’imbarcazione carica di rifugiati in maggioranza eritrei affonda a mezzo miglio dalle coste di Lampedusa. La conta, alla fine è di 368 morti tra bambini, donne e uomini. I corpi delle vittime vengono recuperati tutti e per la prima volta nella storia dei naufragi del Mediterraneo, si mostrano al mondo in un drammatico grido di aiuto collettivo."

Di seguito, la testimoninza di coloro che sono stati i primi, improvvitati e casuali soccorritori di quelle persone, i naufraghi, di cui quella notte in cui era pieno: " (...) Il mare era pieno, di ragazzi, di gente: le teste uscivano come se uscisero i pesci a mare...". Con la loro barca, quella notte loro ne salveranno 47; 47 persone che erano come "pesci ammare", "pesci ammare" che non volevano morire inseguendo il sogno di poter costruire una nuova vita. 


Nelle ore immediatamente successive al naufragio, i telegiornali italiani e mondiali saranno mostreranno immagini del recupero dei corpi dei naugraghi. Bambine e bambini, ragazze e ragazzi, uomi e donne a cui qualcuno appiccicherà l'etichetta di "migranti" per cancellare la vergogna di popoli incapaci di cambiare situazioni, drammmi, spesso provocate da fredde e squallide "politiche di conquista", culturale ed economica dell'Occidente.

Papa Francesco avrà il coraggio di pronunciare la parola VERGOGNA!: "Una sola parola: VERGOGNA!". Una vergogna indirizzata a tutti coloro che sono causa di questo dramma, un dramma che, lo sappiamo bene, continua e si perpetua giorno dopo giorno. VERGOGNIAMOCI!
Nei giorni successivi al naugragio, le istituzioni italiane promisero che le vittime sarebbero state recuperate tutte e tutte avrebbero avuto funerali solenni. Anche quento non avvenne. E tanti di quei poveri corpi furono poi allontani da Lampedusa, anonimi e irriconosciuti, accolti da tanti cimiteri siciliani.
Il 16 marzo 2016 il Senato italiano ha approvato in via definitiva la legge che istituisce la Giornata della Memoria e dell’accoglienza, da celebrarsi il 3 ottobre. Durante questo giorno si ricorderanno tutti i migranti morti nel tentativo di fuggire da persecuzioni, guerre e miseria. Ma, soprattutto nelle scuole, in quel giorno si svolgeranno attività didattiche per approfondire e capire chi sono le persone che vengono dal mare. 


la Porta d'Europa

Oggi a Lampedusa si sta svolgendo la celebrazione in memroia della strage del  3 ottobre 2013.  Aprendo la marcia che porterà i partecipanti al monumento "Porta d'Europa"  il presidente del Senato Piero Grasso ha detto : "Forse non tutti in Italia ricordano l'articolo 10 della nostra Costituzione, quello che sancisce un diritto universale, il diritto d'asilo allo straniero al quale, nel suo paese, sia impedito l'esercizio della libertà. E allora non solo chi fugge dalla guerra, ma anche chi scappa dalla povertà, dalla fame, dalla violenza ha diritto d'asilo. Io oggi sono qui per ribadire la volontà delle istituzioni tutte ad andare avanti su questa strada. Per realizzare questo sogno dei nostri padri costituenti si deve camminare molto, sulle nostre e sulle vostre gambe".



Questo avevamo scritto nelle ore che seguirono quella strage di innocenti:


Viaggiano nel buio delle coscienze dell'occidente: "Vergogna"

Oggi -quando indosseranno le facce "pittate a lutto"- abbiano il coraggio di parlare di bambini, ragazzi, donne e uomini!...non di clandestini! 
Parlate  i bambini, ragazzi, donne e uomini che raccolgono le loro speranze per deporle su una barca che viaggia nel buio delle coscienze dell'occidente.
Vergogna!
Oggi parlate di questi bambini, ragazzi, donne e uomini
Alcune fotografie delle vittime del naufragio di Lampedusa
 e recuperate dai soccorritori